Home Architettura I fiori del bene di Stefano Tonelli

Intervista a Stefano Tonelli per un anticipo della nuova installazione permanente al Santa Chiara di Volterra, nella cappella: “del Vento e degli Angeli, i fiori del bene” nel giorno dei Santi Patroni, il 5 giugno.

Presto l’Azienda Pubblica presenterà alla città questa ulteriore valorizzazione del Giardino dei “Bonomini”.
Davide Arcieri ex presidente dell’Azienda Santa Chiara dal 2015 al 2019, attualmente presidente della Scuola di Alta Formazione di Volterra condivide con noi la piacevole chiacchierata avuta con l’artista, nostro conterraneo, Stefano Tonelli.

Chiesetta

Mi sono improvvisato intervistatore perché in quello che fu un antico monastero, su possenti mura antiche, affacciato sull’orizzonte, dove lo sguardo può andare dove vuole, potremo presto scoprire il lavoro, la maestria e l’arte di un amico che ha creato un luogo del cuore qui a Volterra dove il ricordo ci fa allontanare dalla realtà, dove i fiori del bene non vanno cercati perché c’è ne sono tanti.

Stefano Tonelli

Stefano Tonelli è un artista poliedrico che ama profondamente Volterra, un poeta che si rivolge al cuore di chi osserva, con la sua pittura giunge gentile a chi ha spazi di riflessione, da riempire o da dedicar
> Io vorrei anticipare qualcosa di questo tuo nuovo lavoro, ne’ I Borghi, al Santa Chiara, che abbiamo condiviso con Donatella Cheli e Fabrizio Calastri che ci piace ricordare, anni fa quando i momenti bui della pandemia non li immaginavamo neppure.
Mi accorgo però che non è facile descrivere ciò che vedo, Stefano raccontaci cosa lunedì 5 giugno nel giorno di festa a Volterra potremmo scoprire in questo luogo speciale.

 

Sono onorato di svelare questo lavoro proprio il giorno dei Santi Patroni di Volterra, un lavoro non facile dove ancora mancano le rifiniture ma dove l’ ossatura della mia idea è comprensibile. Un progetto iniziato quando eri ancora Presidente del Santa Chiara e dove Fabrizio  e Donatella sono stati i miei angeli custodi accompagnatori. Approfitto di queste parole per dire che questo nuovo “Giardino della Parola”, insieme alla Cappella del vento e degli angeli”, è dedicata agli ospiti, ai medici, agli infermieri ed a tutto il personale del Santa Chiara. Inoltre ringrazio gli sponsor di questa “scommessa” che generosamente hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto a partire dalla Fondazione Cassa di Risparmio, il Comune di Volterra, il Lions di Volterra, l’Altair Chimica, il Gruppo Granchi e l’Azienda Boccaccini Carlo.

>  Voglio anticipare che è come se la “tua casa con le ali” fosse riuscita ad entrare in se stessa?
La mia prima “Casa con le ali” nasce nel 1992 e l’ispirazione fu proprio la Chiesa di San Giusto, ne fu colpito quello che è stato il grande vecchio dell’arte italiana Gillo Dorfles che ne scrisse la presentazione nel mio primo libro su Volterra.
Dopo di che questa Casa con le ali mi ha accompagnato nelle numerose mostre fatte nel corso di questi lunghi o brevi anni, una Chiesa aperta, pronta sempre  a volare oltre le barriere oscure del mondo per essere di esempio contro le vanità e vacuità di un sistema che ha idolatrato il consumo ed il denaro. Un omaggio alla Chiesa degli ultimi.

Santa Chiara Volterra> Ho la fortuna di averti come amico, quindi alcune cose io le conosco già, ma puoi spiegare il perché di un luogo dove raccogliere i fiori del bene?
I “Fiori del bene” ribaltano i baudleriani “Fiori del male” e nella Cappella del Vento e degli angeli, ce ne sono proprio  tanti. Il Santa Chiara è la vera, grande biblioteca umana di Volterra e questo mio progetto vuole porre l’attenzione su di loro, vuole rompere il tabù di cose di cui sembra vietato parlare, il fine vita, la disabilità, il dolore e la morte. Il Vangelo di Giovanni ci ricorda questa frase che comparirà tra i tanti leggii che saranno installati nel Giardino della Parola: “Quando eri giovane ti vestivi e andavi dove volevi, quando sarai vecchio ti vestiranno e ti porteranno dove non vuoi.” Ecco, su tutto ciò desidero far riflettere nella speranza che questo Parco diventi fruibile alla cittadinanza per andare a leggere, per riflettere e  per pensare.

> Una chiesina quindi è un rifugio dove cercare se stesso, un altro piccolo scrigno di Volterra oppure un osservatorio dove andare a caccia di orizzonti?
Questa piccola Cappella era destinata negli anni passati ad essere luogo dove venivano deposti coloro che morivano nell’ospizio ed a tutti loro che se ne sono andati o ci hanno preceduto è dedicata. Quando posi gli occhi su questa piccola struttura, affacciata verso i meravigliosi paesaggi  volterrani che si allungano fino al mare, era praticamente in  abbandono. Darle di nuovo vita è stato il mio compito, Una Cappella piccola che accoglierà una persona per volta ma che consentirà una meditazione per chi saprà leggere e vedere.

> Hai segnato molti chilometri con il tuo tratto inconfondibile, cosa ti ha portato quaggiù ne’ i Borghi, vero e proprio nucleo vitale a Volterra, al Santa Chiara che ambedue amiamo molto.
Pochi giorni fa, mentre disegnavo le pareti ho scritto queste parole : “Dove tutto iniziò/ vado per non concludere/ ma per lasciare un segno/ a questo senso/ che ancora non so.” Arrivai nei borghi nei primi anni settanta per frequentare l’Istituto Statale d’Arte, fu l’innamoramento di un giovane timido ma con la “chiamata addosso”. I borghi divennero la mia casa, San Giusto con la sua imponenza mi folgorò, le Balze e la Badia divennero i miei punti di riferimento, la gente verace dall’intatto profumo etrusco mi accolse come ancora oggi mi accoglie. I borghi, la mia Volterra. E’ passato tanto tempo e qui ho l’impressione di chiudere un cerchio. Avevo il desiderio di lasciare una mia traccia a questa amata città e questo è il luogo perfetto, lontano dai rumore del turismo compulsivo e pronto ad accogliere chi vorrà cercare.

I fiori del bene> Raccontaci la favola di questo parco parlante come lo hai immaginato.
Qualcuno diceva che i sogni non vanno realizzati ma devono essere inseguiti, ecco io li ho inseguiti fino a qui ed ora sono pronto a donarli alla città perché con il tempo possa farne buon uso. I leggii accoglieranno parole, frasi e pensieri che mi auguro possano essere gestiti da chiunque abbia voglia di esprimersi sugli argomenti che il Santa Chiara pone come elemento imperativo. All’entrata le frasi che presento sono di Papa Francesco tratte dal suo libro sulla vecchiaia, sul retro invece saranno dei grandi poeti a parlare e ad accompagnare il visitatore fino alla Cappella del vento e degli angeli. La “favola”, come dici tu, si narra così, con due mani ed il sentimento del mondo, ricordando a tutti come dice un vecchio proverbio africano che “Quando muore un vecchio è come una biblioteca che brucia”. Una inaugurazione più mirata e più didattica sarà fatta entro la fine di giugno ma intanto sono contento di essere presente insieme alla città nel giorno dei suoi Santi Patroni.

L’inaugurazione ufficiale del progetto si svolgerà entro il mese di giugno a cura della amministrazione della APSP Santa Chiara

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