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Gli antichi edifici di culto esempio di sostenibilità

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L’ evento

Per Sabato 9 novembre 2019 dalle ore 09.00, la Scuola Permanente dell’Abitare con il Patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Grosseto, organizza una giornata di studio a tema  presso il Monastero di Siloe a Cinigiano (GR).

Gran parte del nostro patrimonio edilizio storico è ancora di proprietà della Chiesa cattolica che lo sta dismettendo e alienando. Questi luoghi, memoria di un passato glorioso, hanno un potente linguaggio comunicativo capace di trasmettere non solo emozioni e memoria, ma anche tecniche costruttive che, adottate nella nostra contemporaneità, possono essere molto utili nel contesto di una ricercata sostenibilità sociale e climatica.

Focus interventi

di Leonardo Servadio
Il valore simbolico dell’edificio chiesa si deve poter leggere rendendo la sua architettura capace di comunicare, cioè di porsi nella comunità e di essere partecipe della comunità raccolta nel nome del Signore. Questo avviene manovrando i due termini fondanti l’architettura: la forma e lo spazio. Ma lo spazio è più importante della forma. Perché questa può ingannare, lo spazio invece non inganna: questa è intesa tendenzialmente in odo statico, quello è necessariamente dinamico.

di Don Roberto Tagliaferri
La secolarizzazione avanzata in cui non c’è più il duro pregiudizio anticlericale e in cui anche i laici disincantati ricercano una loro spiritualità “anateistica”, i luoghi sacri dismessi dal culto cristiano, diventano segni, artefatti di una sacralità universale. Essi marcano un territorio “separato”, a cui si accede con un certo indugio e con un atteggiamento di pudore. Provocatoriamente si potrebbe dire che i luoghi sacri dismessi emanano sempre timore e tremore, anche quando i secoli hanno sepolto la tradizione religiosa di riferimento.

 di Olimpia Niglio
Il riuso dell’architettura di interesse religioso, e non solo, è stato un tema che ha sempre coinvolto il patrimonio costruito e le ragioni ovviamente sono strettamente connesse alle circostanze storiche, geografiche e culturali del periodo di riferimento. Tutto questo ha compromesso un’immensa eredità culturale le cui tracce, in molti casi, sono state anche definitivamente cancellate per dare spazio ad altri paradigmi culturali.

di Edoardo Milesi
Il luogo destinato al culto è dove risiedono non solo la cultura, ma anche tecnica e tradizioni. Dimenticarli significa perdere storia e memoria che sono la sostanza dell’identità e dell’orgoglio di una comunità. Per questo nel riuso di un bene culturale la sua estetica (manifestazione sensibile dell’architettura) è già presente e pregnante. L’asse estetico si sposta dall’oggetto al processo, cioè dal manufatto alla sua conseguenza.

Il programma

Programma

Ore 09,00        Registrazione partecipanti per assegnazione CFP per architetti
Ore 09,30        Saluti di padre Mario Parente, priore della Comunità Monastica di Siloe, e di Alessandra Moscadelli, presidente Ordine APPC Grosseto
Ore 09,45        Olimpia Niglio, architetto: Il riuso del patrimonio culturale di interesse religioso tra Oriente e Occidente.
Ore 10,30        Leonardo Servadio, giornalista: Luogo della dinamica eloquente
Ore 11,15        Roberto Tagliaferri, liturgista: Il riuso dei segni del sacro
Ore 12,00        Edoardo Milesi, architetto: riuso e pensiero ecologico

Ore 13:15        Pranzo presso il Monastero

Ore 14,15        Visita guidata al Monastero di Siloe
Ore 15,00        Dibattito. Modera Edoardo Milesi
Ore 16,00        Chiusura dei lavori

Il pranzo presso il Monastero di Siloe ha un costo di 10€ a persona. Necessario prenotare entro l’8 novembre inviando una mail a info@ocramontalcino.it o telefonando al numero 0577 847 065.

Guarda la  Brochure – invito

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