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Blablaismo per la Pace
Parola composta da bla bla (o bla-bla, o blablà; più raramente bla bla bla). – Espressione onomatopeica, di uso internazionale, per indicare un discorso o un chiacchiericcio vano, futile, senza costrutto. – ismo s. m. [uso sostantivato del suffisso prec.]. – Per lo più con tono negativo o spregiativo, parola formata col suffisso -ismo, con riferimento a movimento, tendenza, indirizzo, specialmente in campo culturale e artistico, caratterizzati da artificiosità, inconsistenza o labilità.
Negazione e disprezzo quindi per le parole vuote che strappano applausi ma non muovono azioni è il tema base su cui il professor Paolo Lumini ha costruito con i suoi alunni delle scuole media di I Grado G. Galilei, sezioni I, H e L, un movimento artistico. È una presa di posizione precisa, la stessa con cui Greta Thunberg a Milano aveva accusato i politici di fare solo “bla bla bla” sull’ambientalismo, inutile chiacchiericcio che nei lavori della tavola rotonda di Glasgow prendono forma nel greenwashing, ovvero l’ambientalismo di facciata: l’uso improprio delle tematiche “green” come brand di superficie, senza mettere in atto veri cambiamenti necessari. Protesta sostenuta anche dagli attivisti di Greenpeace che armati di cartelli hanno confermato la task force sull’ambiente “una truffa”.
Cartelli quindi dove l’espressione onomatopeica bla bla perde ogni riferimento dal contesto simbolico con cui le parole si fanno sostantivo. Grazie alla loro inutilità, sminuiscono ogni effetto comunicativo, rimandando all’utente il compito di ricreare uno spazio lessicale dove costruire frasi di senso compiuto. I ragazzi sono stati invitati a ripercorrere, attraverso le avanguardie artistiche del Novecento, in particolar modo il Futurismo e le proposte espressive della Poesia Visiva, di realizzare su ogni superficie cartacea a loro familiare (cartoncino colorato, cartone, fogli di riciclo, fogli di quaderno…) un proprio spazio di protesta utilizzando solo un bla bla, ma dilatando la sua azione provocatoria indossando simbolicamente maschere realizzate ritagliando i volti delle popolazioni Indios che nell’Amazzonia combattono per la propria sopravvivenza, i musi degli animali la cui estinzione dipende dall’egoismo umano. Tutto scegliendo di essere presenza e azione, portando, sotto la guida dei propri professori la protesta nella condivisione della piazza il luogo simbolo della democrazia e della libertà di opinione e di parola.
Se pur limitato nella provocazione temporale di una performance realizzata in Piazza Carducci, martedì 1 marzo, dalle ore 10 alle 12, alla presenza della preside Caterina Startari, del Sindaco Samuele Lippi, del Capo di Gabinetto Fabio Tinti, dell’assessore all’istruzione Manuela Pampaloni e dei professori della scuola, il movimento deve essere sostenuto nella contemporaneità dei fatti dove l’educazione civica viene sminuita e vanificata da una realtà in cui i diritti civili dell’uomo e l’articolo 11 della Costituzione Italiana stanno dimostrando la loro fragilità. Cadono bombe su Kiev e la civilissima Europa non ha armi democratiche per fermare la follia di un nuovo dittatore, minando di fatto il futuro di chi adesso, se pur per gioco, rimanda agli adulti la loro responsabilità di essere i tutori della loro vita.
Per questo il professor Lumini con # Occhio per occhio servirà solo a rendere cieco tutto il mondo ha rafforzato l’azione del blablaismo chiedendo a tutte le classi della scuola di nascondere dietro un foglio bianco il volto degli alunni, immortalando di spalle gli insegnanti mentre sollevano il simbolo della pace, perché la protesta e il dissenso partano dalla libertà e dal rispetto reciproco di essere uomini con le proprie e reciproche unicità.
Il Blablaismo ha il suo quartier generale a Cecina, in provincia di Livorno, ma è un movimento che vuole e deve aspirare al cosmopolitismo, secondo la consapevolezza dell’urgenza della propria missione, i suoi giovanissimi esponenti sono quindi studenti cecinesi, gli alunni delle classi prime, seconde e terze delle sezioni H, I e L della Scuola Media di I grado G. Galilei, capeggiati dal loro Professore Paolo Lumini. L’espressione artistica del blablaista si sintetizza nella cartellonistica, ammicca ai tag del graffitismo e al colore tagliente della Pop Art, si insinua fra la performance e l’happening. E tuttavia, così come per la propria “giurisdizione territoriale”, anche la produzione artistica del blablaista è libera da costrizioni di materia e forma, e disconosce prescrizioni stilistiche: nella sicura convinzione che una vera e propria azione corale sia possibile solo mediante la rimozione di preconcetti linguistici, espressivi e geografici. (Carolina Marchigiani).[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_gallery interval=”3″ images=”374136,373978,373977,373976,373975,373974,373973,373972,373971,373970,373969,373968,373967,373966,373965,373964,373963,373962,373961,373960,373959,373958,373957,373956,373955,373954,373953,373952,373951,373950,373949,373947″ img_size=”large” title=”Galleria fotografica”][/vc_column][/vc_row]