Pomeriggio di bellezza nella cantina di Michele e Lucia Satta, una coppia illuminata, sensibile e generosa.
Oggi la bellezza è la Sinfonia n° 2 di Gustav Mahler: Auferstehung (Resurrezione).
Nel grande spazio high-tech, essenziale nelle forme, con vista mozzafiato dalle vetrate ci accomodiamo rigorosamente distanziati, con la mascherina, nel rispetto delle norme anti Covid.
Lucia ci introduce nell’intima trasformazione di un grande musicista ebreo, vissuto a metà ottocento, convertito al cristianesimo forse per opportunismo, che “scrive musica di ciò che vive e vive per scrivere musica”.
La seconda sinfonia si compone di cinque movimenti; Lucia si sofferma e ci fa ascoltare il quinto, quello che entra dentro, fin sotto la pelle, travolge e stravolge, rasserenando l’anima solo alla fine.
Mahler l’ha scritta dopo la morte di un carissimo amico; il quinto movimento sembra un dialogo tra Dio e l’uomo disperato e sofferente che non può credere che tutto vada perduto:
Abbi fede, mio cuore, tu non sei nato invano. Non hai vissuto né sofferto invano.”
Quella insistenza – non invano – ripetuta quasi come un mantra, restituisce speranza e dignità alla vita.
La musica mi ha penetrato fin dentro al dolore più profondo, ho pianto e poi sorriso alla fine, nella pacificazione stessa di Mahler, in quell’ottavino appena sussurrato dopo la disperazione nel frastuono dei tamburi, un’occasione di ascolto di rara bellezza.
Grazie ai coniugi Satta e tanti auguri a Michele che nell’occasione ha festeggiato il suo sessantaseiesimo compleanno.
Rita Invernizzi Cavallini