Home Architettura Onironauti a Pomarance e a Castelnuovo Val di Cecina

La conquista della conoscenza gonfia le vele, solleva gli sguardi tra le stelle, trasforma ogni marinaio in quell’eroe che anche solo per la lunghezza di un passo sposta la dimensione finita del limite. Si sgretolano stoiche certezze, offrendo all’umanità la libertà di essere “oltre” ogni regola.

Gli Onironauti sono gli “eroi” che accompagnano Nicola Lopez Bruchi nel suo racconto figurativo all’interno del territorio dell’Alta Val di Cecina. Grazie alla rete interculturale creata dal progetto “Sogni e Bisogni” da 2 anni, l’artista volterrano, crea percorsi laboratoriali all’interno delle scuole, offrendo ai ragazzi di età compresa dai 10 ai 16 anni, l’opportunità di dare forma ai propri sogni dimostrando loro che il limite non dipende dal luogo in cui si nasce, ma dall’incapacità di credere di realizzare i propri desideri.

Tra le aule scolastiche si raccolgono idee, si scartano le provocazioni, scoprendo inaspettatamente quanto il

nico lopez bruchi

nomos rimanga il cardine della nostra presenza, il vocabolario con cui descrivere il senso di appartenenza a un territorio che, per quanto ritenuto ostile, ristretto e incapace di soddisfare le nostre esigenze, resta la nostra personale Itaca.

Lo si percepisce nelle Balene che dominano la superficie della casa di via Cercignani a Pomarance. La loro migrazione ha origine dalla città stessa che, racchiusa all’interno di una sfera magica, offre ad ogni attore il viaggio, la conoscenza ma anche la sicurezza del ritorno all’interno di quell’affetto familiare che racconta di Noi. I giganti del mare, infatti, sondano le profondità degli abissi, ma tornano nella sicurezza delle loro origini per generare la vita. Il nomos è presente nell’immagine della città di Castelnuovo Val di Cecina che, sulla facciata della scuola “E. Fermi”, interpreta la certezza, il luogo dove il mondo ludico in cui il bambino è immerso, costruisce e protegge la sua immagine di grande.

I due murales rappresentano le pagine cardine di un percorso narrativo in cui ogni attore diventa e si sente protagonista.  Lo si percepisce da come la cittadinanza ne tutela la sua presenza. Mentre l’artista ferma il colore, da forma visiva al concetto, occhi critici ne sostengono le sue azioni, estendendo nelle loro parole la dimensione reale dell’opera offrendo a questa la possibilità di conquistare lo spazio intimo delle mura domestiche. 

Spazio che le consente di entrare di diritto nel lessico sociale, l’unico idioma che la può consacrare come Arte. Nico Lopez Bruchi è riuscito ad interpretare la sintassi con cui l’urbe sostiene la narrazione della propria storia offrendo ai propri attori l’opportunità di anticiparne il futuro. Azione che il Capitano proseguirà nel suo viaggio tra le realtà collinari dove nuovi Onironauti lo attendano per catturare l’anima di Volterra.

 

 

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