Misure cautelari
Con l’operazione Triade scattano le misure cautelari per 10 soggetti implicati nei seguenti capi d’accusa: associazioni per delinquere finalizzata alla corruzione, alla istigazione alla corruzione di pubblici ufficiali e al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona. L’operazione è frutto di un anno di indagini che, promosse dai Carabinieri della Compagnia di Livorno, hanno visto la collaborazione territoriale dell’Arma nelle realtà urbane di Empoli, Pontedera e Viareggio.
I fatti
Ma andiamo per ordine. Nel maggio 2019, scattano le denunce nei confronti di un medico legale operante a Livorno. L’incongruità del suo operato permette al N.O.R.M della Compagnia labronica di portare a galla una rete di 18 professionisti, composta da 7 medici, di cui 3 suoi diretti collaboratori, 6 avvocati, un fisioterapista e un esperto informatico, quest’ultimo implicato nell’accusa diretta di falsificazione di documentazione relativa ai sinistri stradali implicati nella riscossione illecita dei risarcimenti previsti dalle compagnie assicurative.
650 mila euro è l’ammontare della refurtiva che l’associazione ha sottratto illecitamente ad uno dei gruppi più importanti che opera nel settore assicurativo, contante che i rei hanno intascato grazie ai risarcimenti fisici, biologici ed assistenziali sovrastimati dalle loro perizie tecniche.
Il sequestro di beni
La documentazione su cui è stata fondata l’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Livorno, ha inoltre rivelato come la frode non si sia limitata ai fatti descritti. Gli accertamenti patrimoniali, svolti dalla Guardia di Finanza della Sezione di Polizia Giudiziaria della stessa Procura della Repubblica di Livorno a carico del principale indiziato, il medico legale, ha permesso il sequestro di 4 immobili e, grazie alla collaborazione del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, di recuperare numerose opere d’arte contemporanea per un valore complessivo di 2 milioni di euro.
Mentre per il medico legale e la sua collaboratrice sono scattate le manette e l’interdizione dell’esercizio della sua professione, per i suoi diretti collaboratori, un medico psichiatra, la sua segretaria e l’espero informatico è scattata la custodia cautelare degli arresti domiciliari. Altri “professionisti”, direttamente implicati nell’associazione, un medico legale, un medico ortopedico e 3 avvocati sono stati interdetti dall’esercizio della propria professione.
Indagini sul territorio toscano
L’Operazione ha inoltre garantito di estendere le indagini oltre il territorio toscano. 79 persecuzioni sono state eseguite nelle province di Pisa, Massa Carrara, Pistoia, Lucca, Firenze, Bologna e Milano, garantendo alle forze dell’ordine di incriminare altre 71 persone direttamente coinvolte nei sinistri stradali. Soggetti che tacitamente hanno consentito l’alterazione dei propri referti medici sostenendo la base della frode. Persone a cui è stata notificata l’“Informazione di garanzia” per il reato di “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona”.