Il Giorno del Ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno che vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.
Nei Comuni si sono svolte commemorazioni e varie iniziative sono state organizzate per parlare e far conoscere questi terribili momenti della nostra storia recente.
A Cecina, ad esempio, l’Amministrazione Comunale ha commemorato con la deposizione di una corona di alloro al monumento in Piazza Martiri delle Foibe alla presenza delle autorità militari e civili, delle associazioni cittadine, combattentistiche e d’arma, di Marzia Colani dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e di molti studenti delle classi quinte del Liceo E. Fermi, dell’ISIS Marco Polo e dell’Istituto Parini. Tra gli interventi anche quelli del professore di storia e filosofia Aldo Simone e di Biagio Salvatore Pafumi dell’associazione nazionale finanzieri d’Italia.
La cerimonia è proseguita poi con l’intitolazione di una via cittadina a Norma Cossetto. “Si tratta di una piccola strada ma molto significativa e centrale – ha detto il sindaco Samuele Lippi – un gesto importante per ricordare la giovane studentessa di 22 anni che si stava laureando in Lettere e Filosofia all’Università di Padova. Rapita, stuprata e uccisa nelle foibe tra il 4 e 5 ottobre 1943″.
Un’occasione per riflettere, ricordare e soprattutto per non ripetere. Per tanto tempo c’è stato silenzio, per tanto tempo non è stato possibile parlare di questo argomento mentre oggi è possibile farlo”. “Il cambiamento – ha aggiunto rivolgendosi proprio agli studenti presenti – è possibile”.