L’adolescenza oggi
L’adolescenza, oggi come un tempo, indica una fase di passaggio della nostra vita, da una condizione infantile ad una condizione di vita adulta. E’ il periodo più bello, irripetibile, ma è anche il più critico in assoluto. L’adolescenza oggi arriva in anticipo, e dura ben più a lungo rispetto a qualche tempo fa. Questo periodo meraviglioso dove i giovanissimi iniziano ad assaporare lentamente la propria indipendenza, va dai 10 ai 24 anni. Si nota un certo ritardo rispetto alle generazioni passate; i ragazzi oggi continuano a studiare a lungo, si sposano tardi e rinviano la scelta di diventare genitori.
Uno degli esempi più evidenti sul perché di questo andamento sociale è la nascita e l’aumento di nuovi strumenti tecnologici. I giovani degli anni ’80 e ’90, per esempio, approfittavano dei pomeriggi liberi per ritrovarsi in un bar, in un parco o in un luogo tutti insieme all’aperto a discutere della giornata o di qualcosa in particolare. I giovani di oggi, invece, passano le giornate davanti a cellulari, computer o videogiochi: il che non è un bene. Amano stare da soli, tendono a isolarsi dal mondo, si sentono incompresi e incapaci così di attuare un cambiamento. Rispetto alle future crisi dell’età adulta, quella adolescenziale sembra essere la più dirompente; l’adolescente infatti, rispetto all’adulto, non può contare su di un nucleo strutturato della personalità che in lui appare ancora fragile e disperso.
Il pensiero del sociologo: La modernità liquida
Zygmunt Bauman, sociologo polacco del Novecento è colui che meglio ha interpretato il caos e il disorientamento che viviamo. Bisogna fare una distinzione fra Modernità e Postmodernità. La Modernità è l’epoca che va all’incirca dal XVI secolo all’inizio del XX, cioè l’epoca della rivoluzione industriale, del primo capitalismo, del mito e della fiducia nel progresso, nella distinzione tra bene e male e nel potere della ragione, della fede nel procedere lineare del tempo; mentre la Postmodernità è l’epoca che segue, l’epoca segnata dalla rivoluzione postindustriale, dalla globalizzazione, dal progresso nel campo delle comunicazioni e dei trasporti, dalla società dei servizi sempre più liquida e immateriale, dalla crisi delle certezze e delle ideologie. L’età postmoderna è caratterizzata dall’incertezza, a cui i giovani adolescenti sono sottoposti più di qualunque altra generazione passata.
Non si parla più di modernità solida per Bauman, bensì di modernità liquida. Oggi abbiamo un nuovo modo di strutturare relazioni affettive e lavoro, la vita rappresenta un cambiamento costante. Quello che manca oggi sono le condizioni che creano la solidità. Siamo passati da uno “stato solido” ad uno “stato liquido”. Nel capitalismo si era creata una relazione solida. L’individuo cercava la stabilità sia nel lavoro che nella famiglia. Oggi invece il lavoro è diventato a breve termine come anche le relazioni affettive, il che comporta inquietudine, insicurezza e incapacità. Nell’ambiente sociale gli adolescenti si sentono esclusi dal mercato del lavoro e la scuola non rappresenta più un elemento di nobiltà sociale. I valori che predominano la società sono l’indifferenza, l’aggressività, e l’individualismo più sfrenato. Per molti giovani il futuro appare privo di garanzie e in loro cresce il senso di impotenza, rabbia, agitazione e frustrazione.
L’essere umano secondo Aristotele
L’essere umano come lo definisce Aristotele, è un essere dotato di logos, il che gli permette di adattarsi alla situazione. Noi essere umani ci adattiamo a quello che la vita ci mette davanti. Chissà se in un futuro prossimo assisteremo ad un ulteriore cambiamento sociale, al ritorno di ciò che è stato oppure ad un nuovo modo di vivere e di pensare.